Pianta della famiglia delle
Labiatae, ottenuta probabilmente per ibridazione tra due specie spontanee di
menta: la Mentha viridis e la Mentha aquatica, comunemente dette mentastri.
Questa specie nobile di menta è coltivata da lungo tempo in
varietà che si distinguono per il colore del fusto, nero o
verde. Le coltivazioni di menta forniscono
materiale estrattivo soprattutto per l'industria essenziera, che trae dalle
foglie un olio particolarmente ricco di
mentolo.
GENERALITÀ La
menta piperita è una pianta perenne con rizoma stolonante, che emette
fusti aerei ascendenti o eretti a sezione quadra, con spigoli lisci, alti fino a
60 cm. Le foglie sono opposte, con picciolo corto,
e hanno forma ovale allungata o lanceolata: sono ristrette alla base e acuminate
all'apice. Il loro margine è munito di
denti. I fiori sono raggruppati in una
infiorescenza a spiga terminale, all'apice dei rami o all'ascella delle foglie
superiori. Il calice, di forma tubolare, ha cinque denti: anche la corolla, di
colore rosa violetto, è tubolare ed è divisa alla fauce in quattro
lobi, di cui uno molto più grande degli
altri. Il frutto è formato da quattro acheni
ovoidali di colore bruno lucente, racchiusi in fondo al calice
persistente. Per scopi terapeutici e per
l'estrazione dell'olio essenziale si utilizzano le foglie e le sommità
fiorite.
IMPIEGO
TERAPEUTICO La menta piperita, coltivata da lungo
tempo, ha proprietà dissetanti, rinfrescanti, digestive,
antifermentative, antispastiche e lievemente
analgesiche. Queste proprietà derivano dai
principi attivi, che sono contenuti soprattutto nell'olio essenziale, costituito
da derivati terpenici quali il mentolo, il mentone, il mentofurano; sono inoltre
presenti sostanze amare ed altre resinose. La menta
stimola la secrezione gastrica e i processi digestivi, blocca le infiammazioni
intestinali e attenua gli spasmi e i dolori colici, toglie la nausea e il
vomito. Per l'elevato contenuto in olii essenziali
la menta ha un notevole potere antimicrobico; per questo viene utilizzata per
uso esterno per detergere ferite o anche per disinfettare piaghe purulente.
Esercita inoltre esternamente una blanda azione analgesica e
antipruriginosa. Ad alte dosi la menta diventa
ipnotica e da intolleranza gastrica. La sua azione
analgesica è essenzialmente dovuta alla paralisi delle terminazioni
nervose superficiali, con sensazioni di
freddo.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si utilizzano l'infuso o tisana la tintura alcoolica e la tintura
vinosa. L'infuso si prepara con 10-20 g di foglie o
di sommità fiorite finemente triturate per litro di acqua bollente. Si
lascia riposare per 5 minuti, poi si filtra per
tela. Questo infuso va preso nella dose di una
tazzina dopo i pasti. L'infuso di menta elimina la
nausea e il mal di testa, seda gli spasmi intestinali, favorisce la digestione,
esercita azione antifermentativa. La tintura ha le
stesse proprietà dell'infuso e viene preparata con 150 g di foglie o di
sommità fiorite finemente triturate per litro di alcool a 70°. Si
lascia in infusione per una settimana, si filtra per tela, si lascia invecchiare
per un mese. Si dolcifica a seconda dei gusti, con zucchero o con polvere di
liquirizia, messa a macerare insieme alla menta. Si prende nella dose di 1-2
cucchiaini sciolti in acqua. La tintura vinosa si
prepara con 20 g di foglie o sommità fiorite per litro di vino bianco
secco. Si aggiunge un po' di liquirizia in polvere
(radice polverizzata) e si lascia a macero per otto giorni, poi si
filtra. Si prende a bicchierini come digestivo o
antispastico viscerale.
- Uso esterno: si
utilizzano il decotto e la tintura alcoolica. Il
decotto si prepara con 50 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-20
minuti e a freddo si filtra per tela. Questo
decotto serve per fare sciacqui, gargarismi, lavaggi, o per la preparazione di
compresse imbevute da applicare sulle zone epidermiche infiammate, o per
sciacqui decongestionanti le mucose del cavo
orale. La tintura alcoolica viene preparata con le
identiche modalità di quelle sopra indicate per uso interno, ma senza
dolcificarla: si fanno frizioni sulle parti dolenti per nevralgie e
reumatismi.
- Uso cosmetico: si utilizzano
le sommità fiorite di menta finemente triturate raccolte in una tela
legata che viene immersa nell'acqua calda del bagno. Ci si immerge dopo che
l'estrazione è stata completata agitando di tanto in tanto il sacchetto
contenente la menta. Il bagno così preparato
ha proprietà decongestionanti e
rinfrescanti. Anche gli infusi di menta sopra
descritti possono essere utilizzati quali tonici, astringenti e rinfrescanti
sulle pelli irritate.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE Le foglie e le infiorescenze si
raccolgono da giugno ad agosto: staccando le prime una a una con le mani e
recidendo le seconde con l'uso di una forbice. Le
infiorescenze vengono raggruppate in mazzi e appese a essiccare ad un filo teso.
Le foglie vengono invece disposte in sottile strato su graticciati o setacci e
vengono anch'esse essiccate all'ombra. Si
conservano in recipienti di vetro scuro chiusi o in sacchetti di carta
sigillati. Queste parti della menta vanno rinnovate
ogni anno. La coltivazione della menta va fatta
sempre per divisione dei cespi, che è possibile ottenere da qualsiasi
vivaista. La coltivazione da seme non è sicura, perché il seme non
riproduce esattamente la pianta madre: si ottengono giovani piante bastarde con
caratteristiche alquanto differenti, sia dal punto di vista morfologico che dal
punto di vista del contenuto in principi attivi. La
menta necessita di frequenti concimazioni, meglio se liquide, praticate nelle
stagioni intermedie: primavera o autunno. Predilige un terreno sciolto e ben
drenato. Altre specie del genere menta presentano
le stesse proprietà e vengono comunemente dette «mentastri»:
sono la Mentha aquatica L., la Mentha longifolia Hugs, la Mentha viridis L.
Tutte queste specie sono spontanee della flora italiana e a volte molto comuni
negli incolti. L'aquatica predilige le zone paludose.
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